Partenza ore 9.00 con il Simonini alla volta dei Laghi di Schiazzera.
Destinazione inedita
Destinazione strong
Si parla di 4 ore e mezza di salita e 1 ora e mezza di discesa ...
Partiamo e ci spariamo i 28 km di fondovalle fino oltre Tirano che sinceramente ci saremmo potuti risparmiare considerato che li avremo da fare anche al rientro ed anche che ho montato un copertone nuovo Kenda supertassellato duro che sul bitume scorre veramente poco ma che promette un super grip sullo sterrato ...
Anyway, superato Tirano arriviamo a Vervio da dove inizia la salita ...
Primi km facili
poi la strada si stringe e si impenna
km dopo km e' sempre piu' dura
vedo spesso i 5 kmh sul conta km
ma d'altronde siamo sulla montagna di fronte al Mortirolo e qualche affinita' ci dovra' essere ...
ecco a parte le pendenze mostruose, una cosa simile sono i cartelli di segnalazione dell'altitudine ...
fatti bene, piacevoli, caratteristici, ma per un ciclista che non va avanti, sono demotivanti ...
ti sembra di fare una fatica bestia e non acumulare dislivello ...
Dopo tanto salire arrivo a Susen ...la strada smette di essere asfaltata ...
mi fermo scatto un paio di foto ...
ingurgito maltodestrine mi autostimo ed attendo il Simonini che in bambola totale arriva dopo un quarto d'ora a piedi con la bici a spinta ...
Lo rincuoro gli prendo io il suo zaino e lo sprono a salire
Un residente mi spiega che abbiamo davanti 5 km di sterrato per arrivare al rifugio Schiazzera ... inutile mollare proprio ora ...
il Simonini si rincuora e ricomincia a pedalare ...
la strada tra l'altro e' bellissima e panoramicissima seppur sempre con pendenze notevoli ...
un sentiero ben costruito tutto in pietra praticamente quasi verticale
Impossibile pedalare, giudicate voi dalla foto ...
Si fatica a spingere la mtb ma superato il muro ci si apre davanti agli occhi un altipiano favoloso con il rifugio nel bel mezzo
Apprendiamo che il Rifugio Schiazzera, gestito da una associazione ONG con missini in Bolivia e Peru', non e' alto che la vecchia caserma della finanza totalmente ristrutturata ...
Zona di traffici e contrabbando con la vicina Svizzera ...
storie di un mondo ormai quasi dimenticato ...
Dentro il rifugio e' un gran vociare ...
Piatti fumanti di pizzoccheri e polenta ...
Non ci pensiamo due volte ...
Ci sediamo e via con il reintegro di energie ...
I laghi di Schiazzera li vedremo un'altra volta cosi' abbiamo la scusa per tornare ...
Un grazie di cuore ai gestori del rifugio
Occhiata al panorama e poi su indicazione di un gruppo di operatori del Cai scendiamo dalla Scala di Ghiaccio e dopo aver attraversato un ruscello prendiamo un single track troppo bello e divertente ma con pendenze da adrenalina pura fino ad incrociare la mulattiera che ci riportera' a Tirano e poi fino a casa piacevolmente demoliti ...
uff..Io mi afficcio e vedo la tangenziale......
RispondiElimina