martedì 26 luglio 2011

Transalp Stage 7- 8 e qualche pensiero ...

Stage 7
Ovvero da San Martino di Castrozza a Trento
122 km quasi 2600 metri di dislivello anche al settimo giorno
Partiamo e subito dopo una facile salitella ci immettiamo in una sterrata veloce in continua leggera discesa per 20 km
Momenti pericolosi dove tutti vogliono superare ma a male parole stabiliamo le regole almeno dove stiamo noi poi iniziano gli strappi nel bosco con dei bellissimi single track in salita ed in discesa
Vera Mountain Bike come direbbero gli esperti
Quindi un po' di discesa ristoro veloce e via con la salita al passo Cinque Croci
Sono piu' di 20 km di salita costante e continua interminabile
Fabry fa un ottimo passo
Scolliniamo e ci buttiamo giu' a cannone, abbiamo 20km di discesa meta' sterrata e meta' su bitume
La parte su bitume la facciamo con un gruppetto di pazzi e veniamo giu' come dei cacciabombardieri in un gruppetto di folli poi ci attende un'oretta di noiosissimo fondovalle su ampie ciclabili e quindi uno strappetto finale e poi l'arrivo
Il caldo ci divora i termometri segnano 30 gradi ma portiamo a casa la tappa anche oggi
Un po troppo asfalto ma la Transalp e' cosi'
Lunghe parti di strade sterrate lunghe parti anche di asfalto ma anche sentiero sottobosco pietraie strade cementate un po' di tutto ma credo che l'identita' della Transalp sia proprio questa, si potrebbero fare 620 km di solo singletrack visto che le zone che abbiamo passato ne sono stracolme ma credo che agli organizzatori non interessi questo ... la Transalp e' una immane guerra fuoristrada percorsa su svariati terreni che vanno interpretati in modo differente
adottando ogni volta tattiche e sensibilita' di guida diverse ... questo e' lo "style" della Transalp.
Anyway arriviamo a Trento prendiamo possesso della camera e via di pasta party briefing foto video e birre a nastro la vibra della gente e' molto alta sembra di essere all'ultimo giorno di skuola anche in corsa ho visto team differenti aiutarsi vicendevolmente
passaggi di borracce
spinte
insomma c'e' una piacevole euforia nell'aria
c'e' la consapevolezza che riva del Garda e' quasi in tasca !!!

Stage 8
Trento - Riva del Garda
Alla partenza gli animi sono carichi nonostante la fitta pioggia
Highway to Hell inizia e urlando come pazzi passiamo per l'ultima volta sotto il go
nfiabile dello start point
Ci aspetta la salita al monte Bondone ma son poco piu' di mille metri di dislivello e ce lo beviamo in un attimo poi in discesa ci godiamo dei bellissimi single track anche molto scivolosi ma epici costeggiamo un paio di laghetti da sogno poi una salita su bitume scavata nella roccia e via con l'ultima discesa in cemento che aimeh e' stata fatale alla nostra compagna di avventura Valentina Vallinotto a cui auguro tutto il bene possibile !!! Quindi iniziamo lo spauracchio del tratto finale di piattone che ci porta a Riva del Garda ... siamo in un bel gruppone, ci saranno almeno una decina di nazionalita' rappresentate, ci sono anche un paio di coppie miste e le due fenomenali svizzere del Velorado che spingono come ossesse, ci piazziamo a meta' gruppo e lasciamo fare il pavoro sporco agli sbarbati della Rocky Mountain che menano un passo da paura ...
Attimi ed entriamo a Riva
Le strade colme di gente che applaude
Tagliamo il traguardo
L'atmosfera e' impressionante
Sono momenti profondi
Iniziamo a brindare e' tripudio
E' uno spettacolo vedere tutti i bikers devastati dalla fatica con addosso la meritata maglia da finischer che si abbracciano si ingurgitano birre gelati pizze panini grappa cognac ...
Ci facciamo l'ultimo pranzo assieme e via verso casa ...
Chiudiamo soddisfatti della nostra 46 esima posizione su 150 team finischer della categoria Master e 173 esimi su 447 nella generale con 40 ore e 13 minuti di pedalato.
105 Team ritirati .

La Transalp
Ovvero l'evento sportivo piu' grandioso e meglio organizzato a cui ho preso parte, in germania tre ore di diretta giornaliera alla tv, area expo favolosa con Sram e Shimano a fare assistenza un po' gratis un po a pagamento, il mitico AlexRims a sistemar raggi per 5 euro, lo stand Scott che ritirava ogni bici Scott dopo la gara e le lavava le ingrassava e le metteva a punto per il giorno dopo gratuitamente, interi paesi mobilitati per noi, folle di persone che ti applaudono sui passi oltre i 2000 metri, briefing ultratecnologici con grafici altimetrie spiegazioni dettagliate della strada carrallata di foto della giornata video della giornata e flyers giornaliero degli eventi salinti della giornata e di cosa ci aspetta il giorno dopo insomma forse mancava solo la coca cola ai rifornimenti :-)))
Poi entrando nello specifico direi un dispendio fisico e nervoso notevole, il primo giorno e' una corsa prima della corsa per capire cosa ti devi portare quanti integratori quali che abbigliamento quali ricambi che copertoni montare come settare la forca e la pressione dei pneumatici a che ora fare colazione a che ora andare in griglia come portare il borsone che pesera' 40kg ai camion che ce lo trasporteranno all'arrivo come trovare la giusta griglia di partenza insomma un bel delirio ma tutti si divertono e' il primo giorno di festa e siamo tutti tonici e cazzuti poi parte la prima tappa ed e' subito delirio sprint sui marciapiedi per guadagnare posizioni slalom in citta' a velocita' sostenuta e poi via ognuno al proprio passo. Finita la gara inizia un'altra gara quella del dopogara ovvero: mangiare e bere, coda per lavare la bici, rintracciare le valigie, capire dove fosse l'albergo, trovare il bus navetta che ci portera' all'albergo, il primo giorno scoprire che il bus non ci trasporta le bici, dopo varie e variegate bestemmie consegnare quindi le bici al posto di stoccaggio notturno, arrivare finalmente in albergo e crollare sui letti per un'oretta perche' e' gia' ora di cenare poi briefing della tappa successiva e quindi sonno profondissimo. Una routine devastante se poi ci mettiamo 5-6 ore di mtb a cannone con dislivelli improbabili diventa tutto un delirio.
I problemi veri comunque sono arrivati con i giorni di brutto tempo perche' io e Fabry ci siamo trovati abbastanza impreparati ad affrontare delle condizioni avverse ed estreme come quelle che abbiamo trovato, ( considerate che lo scorso anno su otto giorni han preso in tutto un temporale che e' durato una mezz'oretta e stop ) il terzo giorno ci e' andata abbastanza bene perche' dopo la salita e lo scollinamento sotto la neve siamo andati verso il bel tempo e quindi tutte le problematiche si sono risolte ma il quinto giorno e' stata una tragedia perche' la discesa era ancora piu' fredda della salita e la pioggia non ha cessato di cadere, capirete quindi che scendere da 2200 metri con mantellina manicotti e guanti da mezza stagione sotto la pioggia battente ed il gelo vero e' stato veramente difficile siam stati caldi 10 minuti poi l'inferno labbra blu mani andate ma quello che mi ha colpito e' stata la terrificante resistenza degli altri team c'era gente vestita come noi ed anche meno di noi e nessuno che fiatava nessuna parola di protesta nessuna menata, pedalavano zitti nella loro sofferenza e via ... altra razza ! Sul percorso niente da dire, vallate favolose, panorami mozzafiato, forse troppo asfalto ma come ho gia' detto la Transalp e' cosi', ma sicuramente la cosa piu' particolare e' quella di dover far la gara in coppia, di fare tutta la corsa attaccato al tuo compagno perche' devi passare sui tappeti della datasport assolutamente entro due minuti dal passaggio del tuo compare, quindi si viaggia accoppiati sempre poiche' e' controproducente perdersi di vista, l'altro potrebbe bucare cadere spaccare la catena, quindi si sta sempre attaccati ma questo sta nell'abilita' e nella sensibilita' del Team, poi nel corso di 8 giorni e' inevitabile avere delle crisi piu' o meno pesanti che non collimano mai con le crisi del tuo compagno e questo porta frustrazione difficolta' ma anche incoraggiamento e sprone. Ripeto non e' facile credetemi, non e' facile farlo per otto giorni soprattutto se dentro di te arde forte la fiamma del Manetta, ma, poi quando arrivi alla fine ti rendi conto che e' la cosa piu' emozionante !!!

Grande Team Fabry&Loca

Ora si pensa gia' al 2012 anche se mettere l'asticella piu' in alto e' impossibile...
si pensa alla Sudeti, alla TransPYR, alla TransRookies, alla CapeEpic corse che fan viaggiare l'immaginazione ma se le gambe ci assisteranno lo so che prima o poi ... chissa' ... forse ... d'altronde siamo malati ... malatissimi !!!

3 commenti:

  1. Why not, dai trova uno sponsor ;-)))

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  2. Io non ho il motore per farlo! Potresti chiamare la Niner e dirgli che un impiegato grazie alle loro bici riesce anche in imprese impossibili!

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